Prima di tutto, il combustibile principale dell’installazione, residui forestali, agricoli o piante derivanti da apposite coltivazioni, vengono trasportati e stoccati nella centrale. Qui possono essere fatti passare attraverso delle apposite macchine per ridurre le loro dimensioni, qualora sia necessario, facendoli diventare cumuli di materia noti come cippato.
Successivamente, la biomassa passa ad un edificio che ha la funzione di preparare il combustibile, dove esso viene raccolto e diviso in base alle dimensioni, per poi essere trasportata al deposito corrispondente.
Dopo, i vari cumuli vengono trasportati nel forno per la combustione, e il calore sprigionato permette l’evaporazione dell’acqua del circuito termodinamico, dove diventa vapore e attraversa le tubazioni della caldaia.
Generalmente il forno che brucia la parte grossolana del combustibile è di tipo a griglia, che è anche il tipo di tecnologia utilizzato nelle stufe a pellet. La parte più piccola del combustibile, si miscela con del combustibile d’appoggio (derivato dal petrolio) insufflato direttamente dal suo deposito, per poi essere bruciato nel modo più efficiente possibile.
L’acqua che circola all’interno della caldaia, arriva dal serbatoio di deposito; quest’acqua, prima di entrare nel circuito termico, passa generalmente attraverso un economizzatore, dove si preriscalda con il calore residuo dei gas di combustione uscenti dalla caldaia.
Questi fumi di scarico vengono sottoposti ad un processo di riciclo attraverso il forno, al fine di ridurre la concentrazione di gas incombusti e, così, sfruttare al massimo il potere calorifico e ridurre le emissioni in atmosfera.
Quindi, i gas di combustione sono depurati dalle particelle in sospensione che trasportano, passando attraverso un filtro apposito, prima di essere emessi in atmosfera passando per il camino della struttura. Le particelle trattenute, unite alle ceneri della combustione, sono trasportate al pozzo contenente le varie scorie di lavorazione , da dove verranno trasportate ad una discarica.
Come anche nelle centrali termiche convenzionali, il vapore generato nella caldaia si espande in una turbina a vapore, che può essere ad alta, media o bassa pressione, che muove un generatore elettrico , che a sua volta genera energia elettrica.
All’elettricità prodotta viene alzato il suo valore di tensione, ed infine viene immessa nel sistema attraverso la rete elettrica più vicina. Per chiudere il ciclo principale dell’acqua di centrale, il vapore acqueo proveniente dalla turbina, è trasformato in liquido nel condensatore, e da qui è inviato nuovamente al serbatoio di deposito.